C’era una volta un mondo che oggi non c’è più, mutevole nelle sue sequenze, instabile nelle sue emozioni. Ma noi siamo sempre gli stessi, isole che costruiscono ponti, perché il bisogno di comunicare e di socializzare è rimasto inalterato. Rincorriamo i tempi della “rete”, che non sono i nostri, costruiamo immagini da copertina, quando invece siamo solo personaggi in cerca d’autore, bisognosi di rientrare in contatto con la nostra parte più intima, per poterci rivelare autenticamente agli altri.
Abbiamo perso il gusto morbido e rassicurante di un verbo tessuto attorno all’uomo dalla notte dei tempi: raccontare. Rallenta, respira, racconta. Così, nel ventre caldo della memoria, nasce una storia. Così, nel vento sferzante del web, dove tutto si consuma in un click, è nato LogStories, un’oasi riparata dove trovare ristoro, il blog dove puoi essere te stesso.
Non importa quanto tu sia famoso o meno, quanto guadagni o quanti “like” hai sui social: su LogStories ognuno può essere protagonista, se ha una storia da raccontare.
Ricordi quella volta in cui ce l’hai fatta, nonostante in pochi credessero in te?
E la gioia che hai assaporato il giorno in cui è improvvisamente cambiato il senso della tua vita?
LogStories accoglierà e racconterà storie di vita vissuta, anche imperfette, “sbagliate”, ma per questo estremamente vere. Perché tutti, prima o poi, cadiamo; la differenza è come e quando riusciamo a rialzarci.
Ciascuno di noi ce la può fare, senza distinzioni di sesso, razza, età, orientamento religioso o politico: la capacità di riscattarci e di amare non ha colore.
In un contesto globale che ci chiede con insistenza di essere sempre più resilienti, “logghiamoci”, colleghiamoci a LogStories, dove i ritmi frenetici della società rallentano, lasciando emergere le nostre emozioni più profonde.
C’era una volta un mondo che oggi non c’è più, ma le storie vanno avanti. E io sono qui per raccontarle.
Damiano Montanari
Le leggerò molto volentieri! Bel progetto!
Grazie Elisa!